Tsuruga il Tempio dell'Amore

Sakurasan
3 ago
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Lasciamo il porto alle spalle e ci inoltriamo nel cuore della città, guidati dalla curiosità e da un pizzico di magia. La nostra meta è un affascinante tempio shintoista, avvolto da leggende romantiche:

si dice che qui gli incontri del destino si trasformino in storie d’amore fortunate..

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Tsuruga, non è soltanto un antico crocevia tra l’Europa e il Giappone: è un luogo dove storia, leggenda e spiritualità si fondono in un’atmosfera profondamente evocativa.

Tra i suoi gioielli più affascinanti spicca il santuario Kehi Jingu (氣比神宮),cuore spirituale della regione di Hokuriku e punto di riferimento per pellegrini e curiosi da oltre tredici secoli.

Chiamato con affetto Kei San il santuario di Tsunuga è dedicato alla leggendaria figura da cui prende il nome la città, ovvero il principe Tsunuga Arashito, che viaggiò dalla sua casa oltreoceano a Tsuruga durante il leggendario antico regno dell'imperatore Sujin. Secondo il Nihon Shoki (le Cronache del Giappone), il principe Tsunuga Arashito aveva delle corna che gli uscivano dalla testa; la zona fu chiamata "Tsunuga", scritto, letteralmente, , e col tempo divenne "Tsuruga”, l’attuale nome della città.

Dopo aver attraversato il monumentale torii in legno alto 11 metri, uno dei tre più grandi del Giappone ci accoglie una fontana a forma di tartaruga — simbolo di longevità — che custodisce la sorgente che sgorga ininterrottamente da oltre 1300 anni.( Sorgente Chōmeisui (長命水))

Si crede che questa “acqua della lunga vita” conferisca salute, energia e prosperità a chi la beve.

Il santuario è anche celebre per i suoi raffinati amuleti omamori, come quello a forma di conchiglia per attrarre l’amore, o le strisce della fortuna omikuji decorate con antiche poesie giapponesi che parlano di sentimenti senza tempo.

A fine luglio, il santuario si anima con il , un festival romantico e sacro: l’imperatore Chuai, divinità del santuario, attraversa simbolicamente il mare per incontrare la sua consorte, l’imperatrice Jingu, in una rievocazione carica di pathos e fascino rituale.

Settembre, invece, è il momento del grande matsuri cittadino: sei imponenti carri allegorici e santuari portatili mikoshi attraversano le vie tra musiche, danze popolari e luminarie, trasformando Tsuruga in un teatro a cielo aperto dove la tradizione si rinnova sotto gli occhi emozionati degli abitanti.

Nel silenzio maestoso del Kehi Jingu, le preghiere si intrecciano ai desideri, e il cuore di Tsuruga pulsa ancora al ritmo delle leggende del passato.

Lasciamo il santuario con l’animo leggero e colmo di gratitudine, portando con noi la benedizione discreta di un luogo, che continua a vegliare in silenzio, sul destino di chi lo visita.