Articoli originali e tradizionali giapponesi
Oggetti per la scrittura
Pennelli per calligrafia shodo, acquarello e sumi-e realizzata con pelo di cavallo, di lana, tasso o sintetici.
Fude pen monouso con punta singola o doppia.
Inchiostri per l'arte dello shodo liquidi e solidi da grattuggiare. Pietre vere inardesia o sasso per diluire l'inchiostro.
Penne in bamboo naturale o laccate urushi.
Quaderni rilegati manualmente come da lunga tradizione e rivestiti di carta washi o yuzen.
Quaderni da scrittura scolastica (lettere, matematica..), carte da lettera e block notes.
Utensili per la scrittura shodo come stuoia porta pennelli, carta, album, tappetini per le esercitazioni.
Supporti per dipinti e scatole suzuribako laccate a mano con tecnica maki-e.
Biglietti tradizionali mizuhiki in carta piegata come un origami nella quale inserire il biglietto e origami di decoro o laccio decorativo. Messaggio 2kotobuki" ben augurante.
Biglietti d'auguri dedicati ai temi tradionali giapponesi come i templi della città di Kyoto o le dame del periodo Heian jidai.
SHODO
Lo Shodo, letteralmente “via della scrittura”, è una vera e propria arte orientale difficilmente paragonabile a qualunque altra pratica occidentale.
In Italia la bella calligrafia, ovvero gli esercizi per una scrittura “elegante” sono ormai rari, se non inesistenti, ma sarebbe comunque riduttivo definire lo Shodo semplicemente come una “bella calligrafia” in quanto va considerata una vera e propria esperienza artistica. Si compone di due caratteri: quello di sho, scrittura, e quello di do, via.
Il carattere do nel tempo è stato utilizzato per descrivere un’attività artistica che permette con costanza e impegno di giungere ad un perfezionamento della tecnica e, contemporaneamente, ad una crescita interiore per l’individuo.
Il calligrafo, attraverso la scrittura, si inserisce in un processo di mutamento e di arricchimento del divenire.
Evolutosi nel tempo, oggi se ne riconoscono tre diversi stili: il Kaisho, ovvero una scrittura regolare degli ideogrammi inseriti in quadrati ideali, quotidianamente usato in Giappone. Il metodo di scrittura più intuitivo e anche quello che incontra uno straniero che si avvicina allo studio della lingua.
Il Gyosho, un “semicorsivo”, che nasce da un’idea di semplificazione del Kaisho, per una scrittura più veloce e immediata.
E infine il Sosho (o Jincao nel linguaggio moderno), un “corsivo” che si basa su un ulteriore semplificazione e rapidità della scrittura, su un’esasperazione della libertà nel tracciato dei caratteri.
