♨ Porta incenso giapponese - Murasaki Shikibu 紫式部 
 
Questo raffinato piattino per incenso in ceramica 萬古焼 (Banko-yaki) è un’opera del maestro 石崎清宝 (Ishizaki Seihō), realizzata presso il suo celebre forno 清宝窯 (Seihō-gama), rinomato per la produzione di ceramiche che fondono il gusto classico della pittura giapponese con l’eleganza tattile della terracotta invetriata.
Fa parte della preziosa serie poetica 百人一首 (Hyakunin Isshu), dedicata ai grandi poeti e poetesse dell’antico Giappone.
 
Il soggetto rappresenta 紫式部 (Murasaki Shikibu), la celebre autrice del Genji Monogatari, dama di corte e poetessa vissuta nel periodo Heian (XI secolo). È ritratta con il volto di profilo, avvolta in sontuosi strati di junihitoe, le dodici vesti di seta sovrapposte tipiche dell’aristocrazia imperiale. Tra le mani tiene un ventaglio ōgi, gesto che ne sottolinea la grazia e la riservatezza.
 
La calligrafia elegantemente sulla superficie reca i versi della sua celebre poesia del Hyakunin Isshu:
めぐり逢ひて　見しやそれとも　わかぬ間に　雲がくれにし　夜半の月かな
(Meguriaite / mishi ya sore to mo / wakanu ma ni / kumogakure nishi / yowa no tsuki kana)
Traduzione poetica:
“Ci siamo rivisti, ma appena il tempo di guardarci — e già la luna di mezzanotte
si è nascosta tra le nuvole.”
 
È un waka di malinconica bellezza, che parla dell’incontro fugace con una persona amata dopo tanto tempo, presto oscurato come la luna velata dalle nubi. Il tema della transitorietà, 無常 (mujō), emergono qui con delicata intensità.
La ceramica, dal tono terroso e punteggiato di smalti iridescenti, presenta un effetto volutamente materico e antico. L’angolo inferiore arrotolato — segno distintivo delle opere di Seihō — dà l’impressione che il frammento sia una pagina di un rotolo poetico kakemono, appena srotolato, come se la poesia stesse prendendo vita sulla superficie dell’argilla.
 
Questo piattino non è solo un supporto per l’incenso (香立て, kōdate), ma una piccola opera d’arte capace di evocare l’anima estetica dell’epoca Heian: l’eleganza discreta, il sentimento trattenuto e la fugacità dei momenti condivisi sotto la luce effimera della luna.