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Un’estate in Giappone: il respiro del tempo in yukata

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Ci sono momenti che non si dimenticano. Non per la loro grandiosità, ma per la delicatezza con cui si imprimono nel cuore. Il nostro soggiorno in ryokan, nel cuore del Giappone rurale, è uno di questi. Un’esperienza che profuma di legno antico, tatami e silenzi profondi, vissuta sotto il cielo d’estate e avvolta nella leggerezza di uno yukata (浴衣).


Ricordiamo l’arrivo come fosse ora: le lanterne accese all’ingresso, la cortesia gentile della okami-san che ci ha accolto con un inchino e un sorriso. Dopo un lungo viaggio, attraversare quella soglia ha avuto il sapore di un ritorno, e una sosta meritata dal grande caldo. Ci siamo tolti le scarpe, seguendo il rituale che separa il mondo esterno da quello intimo del ryokan. La stanza, essenziale e raffinata, ci ha accolti con la sua semplicità: pavimento in tatami, pareti in carta di riso, una finestra che dava su un giardino muschiato dove l’acqua scorreva lenta.

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Lo yukata ci aspettava piegato con cura, posato accanto a una sensu (ventaglio) e a un piccolo vassoio con tè verde appena preparato. Indossarlo è stato come entrare in un altro ritmo, più lento, più consapevole. Il tessuto leggero sulla pelle, il nodo della obi intorno alla vita, il passo che si fa più breve, quasi rispettoso. Ci siamo guardati allo specchio e ci siamo riconosciuti diversi: non turisti, ma viaggiatori nel tempo.


Fuori, l’aria era tiepida e profumata di pini e cicade. Passeggiare nel giardino del ryokan in geta (下駄), i sandali in legno, ci ha regalato una nuova percezione del mondo: ogni suono era distinto, ogni respiro carico di senso. Al tramonto, la cena kaiseki ci ha sorpresi con piatti delicati serviti come piccoli haiku: una ciotolina di tofu fresco con zenzero, pesce alla griglia servito su una foglia di sasa, melanzane stufate al miso. Ogni boccone raccontava l’estate, la montagna, la mano dell’artigiano che l’aveva preparato.


Dopo cena, ci siamo immersi nell’onsen (温泉). Il corpo si rilassava nell’acqua calda mentre il cuore restava vigile, colmo di meraviglia. Fuori, le cicale cantavano nel buio, e una luna sottile si rifletteva sulla superficie della vasca esterna. Il nostro yukata riposava su una panca in legno, pronto a riavvolgerci con la sua dolcezza dopo il bagno.

Quella notte, sdraiati sul futon, ascoltavamo il frinire lontano degli insetti estivi e il sussurro del vento tra le sudare (tende di bambù). Era come se il Giappone ci stesse sussurrando qualcosa, con voce bassa e gentile. E forse, in quel momento, lo abbiamo davvero ascoltato.


E ora, mentre sogniamo il nostro prossimo ritorno estivo in Giappone, la magia di quei momenti vive ancora nel nostro shop.


Sono appena arrivati i nuovi yukata uomo e donna della collezione estate 2025: freschi, eleganti, intrisi dello spirito giapponese.


In attesa di partire, li abbiamo fatti indossare ai nostri amati protagonisti di vetrina, Mama San e Takai San, che con il loro sorriso discreto ci ricordano ogni giorno che basta un tessuto, un nodo, un gesto, per tornare – anche solo per un attimo – nel cuore dell’estate giapponese.






SCOPRI LA NUOVA COLLEZIONE!





















CINTURE OBI DONNA
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CINTURE OBI UOMO
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Matane! Alla prossima!

Con Affetto i Sakurini



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