Matcha MOOD: la magia della cerimonia del te
- Sakurasan

- 4 nov
- Tempo di lettura: 3 min

Nel silenzio ovattato di una chashitsu 茶室, la piccola stanza da tè, la luce del pomeriggio filtra delicata attraverso le pareti di shōji in carta washi. Il tatami profuma di erba essiccata, e un leggero vapore si alza dalla chawan 茶碗, la ciotola che accoglie il matcha. Tutto è quiete: il tempo rallenta, le parole si fanno inutili. Un suono lieve riempie l’aria — è il chasen 茶筅, il frullino di bambù, che con movimenti precisi disegna vortici d’acqua e di polvere verde smeraldo, fino a creare una schiuma sottile come nebbia di montagna.Così inizia il chanoyu 茶の湯, la cerimonia giapponese del tè: un’arte che non è solo preparazione, ma meditazione, equilibrio, gratitudine.

Nel Giappone antico, il matcha era riservato ai monaci Zen e ai samurai, che lo bevevano per trovare concentrazione e chiarezza mentale. Col passare dei secoli, la sua pratica si è raffinata fino a diventare una forma d’arte completa, dove ogni gesto, ogni utensile, ogni pausa ha un significato. Il chanoyu è infatti un incontro che celebra i quattro principi fondamentali codificati da Sen no Rikyū, il grande maestro del XVI secolo: wa (和) armonia, kei (敬) rispetto, sei (清) purezza e jaku (寂) tranquillità.
Oggi il matcha ha conquistato il mondo. È servito nei moderni caffè di Tokyo e nelle case europee, in bevande come il matcha latte, nei dolci wagashi, nei tiramisù verdi e persino nei cocktail contemporanei. Ma dietro la moda resta intatto il fascino del suo spirito antico: bere matcha è un modo per riscoprire il silenzio e la concentrazione in un tempo frenetico. Prepararlo con calma, mescolandolo con il chasen, significa trasformare un gesto quotidiano in un momento di presenza, in cui mente e corpo si riconnettono.
Dal punto di vista salutare, il matcha è considerato uno dei superfood più potenti della natura. Le foglie di tè tencha, ombreggiate prima della raccolta e poi macinate a pietra, conservano una concentrazione eccezionale di catechine, clorofilla, vitamina C e L-teanina, un aminoacido che stimola la calma vigile. Bere matcha aiuta a depurare l’organismo, rafforza il sistema immunitario e dona energia stabile e duratura, senza l’effetto nervoso tipico della caffeina del caffè. È una bevanda che “risveglia” con dolcezza, come il sole che sorge dietro il Monte Fuji.

Preparare il matcha in casa non richiede molto, solo attenzione e rispetto per gli strumenti. Ecco gli utensili fondamentali del chanoyu, ciascuno con la propria poesia:
– Chawan 茶碗: la tazza ampia, solitamente in ceramica, scelta in base alla stagione. Quelle in tonalità calde sono usate in inverno, quelle più chiare e leggere in estate.– Chasen 茶筅: frullino intagliato in un unico pezzo di bambù. Si usa per mescolare il matcha e creare la delicata schiuma sulla superficie.– Chashaku 茶杓: sottile cucchiaino di bambù con cui si dosa la polvere, un piccolo gesto che porta con sé la grazia della tradizione.– Natsume 棗 o Chaire 茶入: contenitori per la polvere di matcha, realizzati in legno laccato, ceramica o avorio.– Kusenaoshi 茶筅直し: supporto in ceramica che mantiene la forma perfetta del chasen.– Kama 釜 e Hishaku 柄杓: il bollitore e il mestolo per versare l’acqua con eleganza e rispetto, senza fretta.
Quando le giornate si fanno più fredde e l’aria si riempie di quella malinconia sottile dell’autunno giapponese, la cerimonia del tè assume un valore ancora più profondo. In Giappone si dice che il matcha “scalda il cuore prima ancora delle mani”, perché porta quiete e luce interiore. È un piccolo fuoco verde che accende la stagione dell’introspezione.
Per questo motivo, la vetrina del mese di Sakurasan è dedicata all’arte del tè, con una selezione di chawan, chasen, natsume e accessori pensati per accompagnare i vostri momenti di calma nelle prime giornate di freddo. Un invito a riscoprire il piacere del tempo lento, del silenzio condiviso, del gesto che unisce semplicità e bellezza.
Preparare una tazza di matcha non è soltanto un rito estetico: è un modo per ritrovare se stessi, come guardando un giardino zen dopo la pioggia.In ogni ciotola, un riflesso di wa – armonia, una promessa di equilibrio tra corpo e spirito.Un sorso caldo… e l’inverno può attendere.
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Alla prossima, matane!
Con affetto, i Sakurini












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