🙏 Campanello giapponese Furin - Kyoto Obon
 
Questo elegante campanello giapponese furin 風鈴 in ghisa, risalente agli anni '80, si ispira nella forma e nello spirito alle grandi bonshō 梵鐘, le solenni campane dei templi buddhisti. Il suo design richiama chiaramente l’estetica delle campane utilizzate durante l’Obon お盆, il festival estivo dedicato al ricordo degli antenati, celebrato con danze, offerte e rituali di accoglienza delle anime defunte.
 
Realizzato in ghisa con una finitura verde patinata, questo furin presenta sulla superficie esterna rilievi geometrici che emulano fedelmente le decorazioni architettoniche delle vere bonshō. Le linee scolpite e i punti in rilievo ricordano i segmenti delle grandi campane templari, che spesso sono colpite con un grosso tronco di legno sospeso – gesto rituale che accompagna le cerimonie religiose e segna il passare del tempo. In miniatura, questo furin ne trasmette lo stesso senso di sacralità e raccoglimento.
 
All’interno del campanello, il battaglio in metallo è sospeso da un filo spesso, che vibra facilmente al minimo soffio di vento, producendo un suono chiaro e armonico. Questo suono – rin 鈴 – viene tradizionalmente considerato purificatore, capace di allontanare gli spiriti maligni e invitare le buone presenze durante i giorni dell’Obon.
 
Il tanzaku 短冊, ovvero la striscia di carta leggera appesa alla base, completa il campanello. Un lato verde con l’iscrizione 趣味の風鈴 (shumi no furin, “furin per intenditori”), e un lato azzurro con frasi poetiche in kanji bianchi che evocano il vento e la spiritualità estiva e il kanji della collina di Kyoto che viene infuocato durante l'obon. Il movimento del tanzaku, delicato e casuale, amplifica la sensibilità del campanello al vento, come fosse una voce che si leva in preghiera.
 
Oggetto di grande raffinatezza, questo furin vintage non è solo decorativo, ma anche spirituale: rappresenta una finestra sulla cultura giapponese dell’impermanenza, un’eco gentile del legame tra vivi e defunti. Perfetto da esporre in ambienti silenziosi, giardini zen o spazi dedicati alla meditazione, porta con sé il respiro delle stagioni e il suono della memoria.