Ventaglio sensu giapponese - Momiji to Lucciole
Particolare ventaglio in carta con struttura in bamboo realizzato e a mano su disegno dall'artista, raffigurante foglie d'acero, momiji e lucciole su fondo blu notte. La luce delle lucciole è solitamente intermittente, e lampeggia secondo modalità uniche per ciascuna specie. Alle lucciole sono legate una moltitudine di segnali bene auguranti: il loro arrivo in una casa si crede porti buona fortuna, un visitatore inatteso, un futuro matrimonio o una festa a sorpresa.
Bacchetta naturale laccata. Retro con medesimo soggetto ma su fondo astratto con nebbia di montagna.
Provenienza kyoto.
Ventaglio sensu giapponese - Momiji to Lucciole
Descrizione Articolo
- MATERIALE: carta/bamboo
- TECNICA: manuale
- MISURE: altezza 22 x apertura 40 cm
- CONDIZIONI: nuovo
- PROVENIENZA: Giappone - Kyoto
Le origini del ventaglio:
Il ventaglio era originariamente costituito da stecche di vario materiale (avorio, osso, legno, tartaruga, metallo…) dipinte, laccate, scolpite o traforate, e ricoperte da sottilissime pagine dipinte di carta o seta. L’evoluzione del ventaglio e la sua storia sono state determinate dagli scambi commerciali e culturali fra Oriente e Occidente.
Impossibile stabilire con esattezza quando l’uomo utilizzò il ventaglio per la prima volta, probabilmente nella Preistoria, nelle giornate di gran caldo, si usava la mano o una foglia per farsi aria. Alcuni reperti egizi ne documentano l’esistenza fin dal 3200 a.C.; esso era rigido, rotondo con un’impugnatura, e serviva per rinfrescare e proteggere il Faraone dagli insetti. I Giapponesi furono i primi a creare la forma attuale, si dice ispirandosi ad un’ala di pipistrello.
In Cina e Giappone furono delle vere opere d’arte, dipinte dai migliori pittori e calligrafi. Il ventagli arrivò in Europa nel XVI secolo e dovette il suo successo a Caterina De’ Medici (1519-1589) che né portò un gran numero nel suo corredo sposalizio alla corte di Francia, aprendo loro la strada allo splendore ed elevandoli ad accessorio di lusso e sfarzo nell’Europa dei secoli successivi .
Fu anche escogitato il “linguaggio del ventaglio”: nacque proprio nelle corti del Settecento quando le nobildonne inventarono dei segnali per comunicare con i loro amati, anche in mezzo alle genti.
Un monaco Shaolin disse: “Il ventaglio è un’arma: chiuso assomiglia ad un coltello, aperto diventa uno scudo!”In Giappone continua la tradizione e la produzione sia di ventagli sensu (in carta o in seta) e di ventagli dedicati alla danza chiamati "buio". Il ventaglio è utilizzato tanto dalla donna ma anche dall'uomo.