🪭 Ventaglio giapponese - Sensu Hana Yuri
Questo raffinato ventaglio giapponese, realizzato con stecche in bamboo naturale laccato nero, incarna l’eleganza sobria e la freschezza tipica dell’estetica estiva del Giappone. La superficie è rivestita con tessuto in cotone proveniente da yukata tradizionali, secondo il principio del riciclo virtuoso, mottainai, che invita a dare nuova vita agli oggetti preziosi.
Il ventaglio si apre a rivelare un raffinato sfondo lavanda chiaro, leggermente striato in diagonale, su cui si stagliano fiori di giglio (ユリ, yuri) dipinti a mano in tinte vibranti. I petali, ampi e mossi, sono declinati in un rosso cremisi profondo con dettagli bianchi a pois, alternati a gigli giallo oro dai contorni verde oliva, creando un ritmo visivo equilibrato e ricco di contrasti naturali. I fiori sembrano fluttuare sulla superficie, evocando una leggera brezza estiva e il profumo effimero delle fioriture di luglio.
Le stecche interne, anch'esse in bamboo nero laccato, presentano una curvatura armoniosa che accompagna l'apertura e la chiusura del ventaglio con fluidità. La struttura compatta e la chiusura precisa lo rendono pratico da portare con sé durante i matsuri estivi o le passeggiate serali lungo il fiume.
Questo sensu (扇子) non è solo un oggetto funzionale, ma un accessorio di bellezza quotidiana che fonde utilità e raffinatezza estetica. Simbolo di grazia e di contemplazione stagionale, il giglio rappresenta purezza e dignità, valori profondamente radicati nello spirito giapponese. Perfetto per chi desidera un tocco di poesia naturale nel proprio abbigliamento estivo, o come regalo tradizionale carico di significato.
Un ventaglio che racconta silenziosamente l’estate giapponese: yukata fruscianti, ombre lunghe al tramonto e il suono delicato del vento tra le foglie.
Ventaglio giapponese - Sensu Hana Yuri
Descrizione Articolo
- MATERIALE: bamboo naturale e tessuto cotone
- MISURE: Lunghezza 21 cm apertura 37 cm circa
- CONDIZIONI: nuovo
- PROVENIENZA: Kyoto - Giappone
Le origini del ventaglio
Il ventaglio era originariamente costituito da stecche di vario materiale (avorio, osso, legno, tartaruga, metallo…) dipinte, laccate, scolpite o traforate, e ricoperte da sottilissime pagine dipinte di carta o seta. L’evoluzione del ventaglio e la sua storia sono state determinate dagli scambi commerciali e culturali fra Oriente e Occidente.
Impossibile stabilire con esattezza quando l’uomo utilizzò il ventaglio per la prima volta, probabilmente nella Preistoria, nelle giornate di gran caldo, si usava la mano o una foglia per farsi aria. Alcuni reperti egizi ne documentano l’esistenza fin dal 3200 a.C.; esso era rigido, rotondo con un’impugnatura, e serviva per rinfrescare e proteggere il Faraone dagli insetti. I Giapponesi furono i primi a creare la forma attuale, si dice ispirandosi ad un’ala di pipistrello.
In Cina e Giappone furono delle vere opere d’arte, dipinte dai migliori pittori e calligrafi. Il ventagli arrivò in Europa nel XVI secolo e dovette il suo successo a Caterina De’ Medici (1519-1589) che né portò un gran numero nel suo corredo sposalizio alla corte di Francia, aprendo loro la strada allo splendore ed elevandoli ad accessorio di lusso e sfarzo nell’Europa dei secoli successivi .
Fu anche escogitato il “linguaggio del ventaglio”: nacque proprio nelle corti del Settecento quando le nobildonne inventarono dei segnali per comunicare con i loro amati, anche in mezzo alle genti.Un monaco Shaolin disse: “Il ventaglio è un’arma: chiuso assomiglia ad un coltello, aperto diventa uno scudo!”
In Giappone continua la tradizione e la produzione sia di ventagli sensu (in carta o in seta) e di ventagli dedicati alla danza chiamati "buio". Il ventaglio è utilizzato tanto dalla donna ma anche dall'uomo.
Note:
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